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Didattica – Il test delle due porte

Costruzione ed analisi di un test da campo

Il test delle due porte

Molti anni fa, esattamente nel 1987, la necessità di osservare meglio il comportamento fisiologico degli atleti con i quali lavoravo a livello nazionale assieme al prof. Luciano Mazzanti preparatore atletico FICK di quel periodo, ci suggerì di prendere spunto dalla Pallavolo, disciplina dove avevamo osservato un test che veniva realizzato per valutare alcune capacità di quegli atleti. Si trattava di toccare alternativamente due pali posti a 10 metri di distanza e verificare in un minuto quanti metri si potevano percorrere. L’esercizio veniva effettuato tre volte con il recupero di un minuto fra le prove.

Immaginammo qualche cosa di simile per lo slalom e preparammo un test da campo da realizzare ovunque su acqua ferma ponendo alla distanza di 10 metri due porte da superare lavorando fra di esse realizzando un “8” ; in questo modo potevamo anche alternativamente lavorare ruotando a destra e a sinistra.

La collaborazione con l’istituto del Comitato Olimpico Nazionale Italiano condotto dal Prof. Dal Monte, ci aiutò a ricavare dati interessanti sul test che ci diedero la possibilità di capire e valutare i nostri atleti proponendo lavoro specifico la dove i dati si erano dimostrati carenti. Nello stesso anno presentammo lo studio completo, corredato di osservazioni, risultati e possibilità di utilizzo, al I° Coaching Symposium for Canoe Slalom a Llangollen in Gran Bretagna.

A distanza di tempo il test delle due porte continua ad essere usato anche in altre nazioni, se pur con distanze e metodi diversi, mentre da quando sono rientrato a lavorare ad Ivrea presso il nostro International Canoe Slalom Center il test viene usato soprattutto per osservare con molta praticità e senza prelievi di sangue di vario tipo, il tempo impiegato a percorrere 100 metri per i senior e gli junior oppure 80 metri per i più giovani. Il metodo attualmente è più semplice e pratico perché non viene più mantenuto il tempo fisso di percorrenza per calcolare i metri percorsi ma fissando le distanze e calcolando semplicemente il tempo di percorrenza.

Si potranno controllare le pulsazioni prima e dopo ogni singola prova, i parziali ad ogni 10 metri ed il tempo di percorrenza ai 100 oppure agli 80 metri. In questo modo avremo una discreta quantità di dati che ci permetteranno di verificare periodicamente non solo il miglioramento fisico ma anche quello tecnico.

Se poi vi è la possibilità di registrare con il video le prove potremo valutare con maggior precisione altri parametri come:

–              Il numero di colpi totali

–              Il tempo percorso da una porta all’altra ad ogni 10 metri

–              Il tempo di rotazione a dx e a sx e verificarne a similarità

–              La variazione fra il tempo dei primi ed ultimi 10 metri

–              La velocità media ai 10 metri

Se poi i dati verranno inseriti in una tabella Excel, allora le possibilità di analisi possono essere ancora maggiori.

Roberto D’Angelo

International Canoe Slalom Center – 11 dicembre 2015

 

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